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Piano Spiaggia Calabria: Tutela Concessionari Balneari 2027

Diritti e strategie per famiglie concessionarie nel nuovo regime europeo

Tutela Concessionari Balneari 2027

Il quadro normativo e la pianificazione territoriale delle aree costiere calabresi si articolano attraverso un sistema integrato di strumenti di governo del territorio che trova il suo fondamento nella disciplina generale delle concessioni demaniali marittime e nella specifica normativa regionale calabrese

Il Sistema di Pianificazione Territoriale Costiera

Il Piano Spiaggia della costa brutia rappresenta un elemento cardine della pianificazione territoriale. Esso costituisce lo strumento con cui i Comuni calabresi disciplinano e localizzano le attività balneari sul demanio marittimo. La L.R. 17/2005 è il riferimento normativo principale per la gestione delle aree demaniali marittime in Calabria. Tale legge delinea un quadro organico, fondamentale per lo sviluppo economico e turistico della regione.

Il sistema calabrese prevede una ripartizione chiara e funzionale delle competenze. La Regione esercita funzioni di programmazione e indirizzo tramite il Piano di Indirizzo Regionale (PIR). Questo piano, approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 147 del 12 giugno 2007, stabilisce i criteri generali e gli obiettivi strategici per la gestione del demanio marittimo. I Comuni, invece, sono responsabili della pianificazione concreta attraverso il Piano Comunale di Spiaggia (PCS). Quest’ultimo deve essere conforme agli indirizzi del PIR.

Secondo la giurisprudenza amministrativa, il PCS è lo strumento indispensabile per la pianificazione delle aree del demanio marittimo. Attraverso di esso, i Comuni disciplinano e localizzano le attività consentite, attuando direttamente le direttive regionali. In questo contesto, diventa fondamentale rafforzare la Tutela Concessionari Balneari 2027, assicurando continuità e sicurezza normativa.

Il Requisito del 30% di Aree Libere

Il PIR richiede il mantenimento di aree libere pari ad almeno il 30% del fronte-mare. Tale percentuale si calcola sull’estensione della fascia demaniale balneabile. Si tratta di una soglia minima per garantire l’accesso pubblico alle spiagge.

Questa regola mira a bilanciare l’interesse collettivo con le esigenze economiche locali. Inoltre, evita la privatizzazione eccessiva del litorale. Il calcolo esclude le aree morfologicamente o ambientalmente non idonee, garantendo così un approccio realistico e sostenibile.

La Salvaguardia delle Concessioni Esistenti

Un elemento caratterizzante del sistema calabrese è il principio di salvaguardia delle concessioni demaniali esistenti. Come stabilito dalla giurisprudenza, le concessioni demaniali marittime esistenti, rilasciate per uso turistico-ricreativo, sono da ritenersi elementi costitutivi del PCS, e la normativa regionale fa salve le concessioni già rilasciate.

Tuttavia, tale salvaguardia non è assoluta. La giurisprudenza ha chiarito che la riduzione della superficie e del fronte mare delle concessioni demaniali marittime esistenti, pur essendo in parte ammissibile in presenza di fenomeni erosivi che ne rendano impossibile il mantenimento, deve essere supportata da specifica documentazione che attesti l’effettiva e concreta incidenza del fenomeno erosivo sulle singole concessioni.

Il Nuovo Quadro Normativo delle Concessioni

Negli ultimi anni, il quadro normativo delle concessioni demaniali marittime è cambiato profondamente. L’art. 1, commi 682-683 della L. 145/2018, aveva previsto una proroga automatica al 2033. Tuttavia, la normativa europea ha imposto una scadenza anticipata al 2027.

Questo mutamento ha reso necessario l’adeguamento dei piani regionali e comunali. È importante gestire con attenzione la transizione e tutelare gli operatori economici coinvolti. Per tale ragione, la Tutela Concessionari Balneari 2027 deve essere garantita attraverso strumenti normativi e pianificatori adeguati.

L’approvazione dei PCS segue un iter articolato. Dopo l’adozione da parte del Comune, segue la validazione da parte della Provincia o della Città Metropolitana. In questa fase operano norme di salvaguardia che limitano nuove concessioni. Così si garantisce coerenza con la pianificazione regionale.

La disciplina calabrese rappresenta un modello di governance territoriale. Essa unisce sviluppo economico, tutela ambientale e accesso pubblico alle risorse marine. Questo avviene tramite pianificazione integrata e controlli multilivello.

Soluzioni per la Transizione

La frammentazione territoriale caratterizza il settore calabrese, con stabilimenti di dimensioni ridotte gestiti da nuclei familiari. Questa caratteristica rende più difficile la competizione con operatori di maggiori dimensioni che potrebbero partecipare alle future gare.

Pertanto, la specificità stagionale dell’economia balneare calabrese, con ricavi concentrati in pochi mesi estivi, limita la capacità di accumulo di risorse per affrontare investimenti significativi richiesti dalle future procedure competitive.

Prospettive Future

La scadenza del 2027 rappresenta non solo un termine temporale, ma anche un’opportunità per il settore di rinnovarsi e adeguarsi agli standard europei. Il Piano Spiaggia Calabria dovrà mantenere la valorizzazione del patrimonio costiero nazionale e la tutela degli investimenti legittimamente effettuati.

Il contesto normativo per le coste calabresi richiederà un approccio delicato per tutelare gli investimenti esistenti e garantire l’adeguamento alle normative europee. La chiave per la sopravvivenza degli operatori storici sarà l’innovazione e la riqualificazione dell’offerta turistica, puntando sulla qualità dei servizi e sulla sostenibilità ambientale.

Solo attraverso questo approccio e la capacità di adattamento alle nuove esigenze del mercato e della normativa, i concessionari potranno salvaguardare gli investimenti di una vita e continuare a contribuire allo sviluppo turistico della costa calabrese nel rispetto del quadro normativo vigente e della pianificazione territoriale.

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