TeamWorks | Un team di professionisti presente su tutto il territorio

Resto al Sud 2.0: guida critica e professionale per imprenditorie professionisti

Guida pratica a Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego Centro-Nord, aggiornata al D.M. 11/07/2025.

Resto al sud 2.0 contributo

Il quadro normativo di riferimento

Resto al Sud 2.0 re-ingegnerizza l’autoimprenditorialità nel Mezzogiorno con un impianto di policy incentrato su selettività, accompagnamento e rigore procedurale. La ratio è duplice:

1) Ampliare l’accesso per soggetti con condizioni occupazionali deboli (inoccupati/disoccupati/inattivi, destinatari GOL, working poor);

2) Alzare la qualità esecutiva dei progetti, legando il sostegno economico a servizi di tutoring, regole di tracciabilità e premialità misurabili.

La governance distingue ruoli tra amministrazione centrale, soggetti gestori e rete territoriale. Centrale è la procedura a sportello: l’ordine cronologico e la prontezza documentale determinano l’accesso alle risorse e la velocità di erogazione. Il disegno riduce dispersioni e incentiva una governance finanziaria attenta a SAL, rendicontazione e coerenza formale.

Platea dei beneficiari

Resto al sud 2.0 concentra le risorse su giovani 18–34 anni (35 non compiuti) con precise condizioni (inoccupati, inattivi o disoccupati; destinatari GOL; working poor secondo disciplina fiscale). Nelle società, la maggioranza delle quote deve essere detenuta da giovani aventi i requisiti, per evitare assetti meramente formali.

Voucher e piano di investimento

Gli strumenti economici sono due e sono  tra loro alternativi.

1) Voucher 100% fondo perduto;

2) Contributo fino al 75% per un programma di investimento.

ProfiloVoucher (ALTERNATIVO al contributo)Contributo (ALTERNATIVO al voucher)
Cosa finanziaSpese essenziali di avvio: beni, strumenti e servizi necessari per partireProgramma di investimento strutturato (beni, impianti, servizi connessi)
Intensità / ImportiFino a 40.000 € (100% a fondo perduto). Elevabile a 50.000 € se beni/servizi innovativi, digitali/tecnologici o per sostenibilità/risparmio energetico75% a fondo perduto per programmi ≤ 120.000 €; 70% a fondo perduto per programmi 120.000–200.000 €
Tempi tipiciPiù rapidi (istruttoria orientativa ~90 gg, salvo integrazioni)Più lunghi: istruttoria di merito su business plan, SAL e milestone
RendicontazioneSAL stringenti, tracciabilità pagamenti (consigliato conto vincolato)SAL pianificati, oneri documentali maggiori e coerenza con BP
Rischi tipiciFornitori lenti / rush finale → slittamenti SALSovrastima ricavi, ritardi autorizzativi/forniture
Quando convieneAvvii snelli e time-to-market breveInvestimenti articolati con crescita di capacità/tecnologia
Procedura a sportello: tempi, punteggi, conto vincolato

Timeline sintetica: Istanza online → firma digitale → invio PEC → istruttoria → esito → erogazione → saldo.
Punti critici:

1) File PDF immodificabile e marcatura temporale: l’ordine è tutto in uno sportello a risorse finite;

2) Coerenza camerale: prevale il dato del Registro Imprese; disallineamenti = sospensione/rigetto.

3) 90 giorni indicativi per istruttoria del voucher (salvo integrazioni). Serve un cronoprogramma realistico, costruito a ritroso dalla scadenza di saldo.

Punteggi e tutoring ENM. La soglia minima impone qualità: il percorso ENM valorizza competenze organizzative; la presenza di un socio esperto può migliorare l’esito complessivo.

Conto corrente vincolato. È spesso decisivo per la tracciabilità e come segnale di affidabilità verso i fornitori. Riduce il fabbisogno di linee ponte, ordina i flussi di cassa e può attivare premialità.

Checklist documentale 

1) Identità digitale, firma e PEC funzionanti;

2) DSAN complete e coerenti;

3) Visura costantemente aggiornata; ATECO e oggetto sociale allineati;

4) Preventivi/ordini cantierabili, con tempi realistici;

5) Business plan;

6) Cronoprogramma con milestone e responsabilità.

Differenze principali: Resto al Sud 1.0 vs Resto al Sud 2.0

In sintesi
Le novità più rilevanti di Resto al Sud 2.0 rispetto alla versione “1.0” sono:

  • Niente capitale circolante finanziabile (utenze, canoni, scorte, ecc. non sono più ammessi);

  • 1) Cofinanziamento obbligatorio: la misura non copre il 100% del fabbisogno, è richiesta una quota privata;

  • 2) Partita IVA inattiva da aprire prima della domanda;

  • 3) Platea più ristretta: limiti d’età più stringenti e necessità di essere disoccupati/inoccupati/inattivi (oltre a destinatari GOL/working poor), con maggior rigore su DSAN/Registro Imprese.

  • ProfiloResto al Sud 1.0Resto al Sud 2.0
    PlateaEtà più ampia; requisiti occupazionali meno stringenti18–34 (35 non compiuti) e stato di disoccupazione/inoccupazione/inattività (inclusi GOL/working poor); maggioranza quote in capo ai giovani aventi requisiti
    Capitale circolanteAmmissibile entro limiti/percentualiNon ammissibile (niente affitti, utenze, scorte, ecc.)
    Copertura del progettoTendente alla copertura totale (mix strumenti)Cofinanziamento richiesto: la misura non copre il 100%
    Partita IVATipicamente dopo l’ammissibilità/iter inizialeDa aprire prima della domanda (P.IVA inattiva)
    StrumentiArchitettura “storica” con combinazioni agevolativeDue strumenti alternativi: Voucher di avvio oppure Contributo (non cumulabili tra loro)
    ProceduraSportello con requisiti formali meno selettiviSportello più rigoroso: coerenza con Registro Imprese/DSAN dirimente, PDF immodificabile e tempistiche stringenti
    Tracciabilità dei pagamentiMeno centralità del conto dedicatoConto corrente vincolato valorizzato (tracciabilità, affidabilità verso fornitori, premialità)
    Tutoring/AccompagnamentoSupporto presente ma meno strutturatoTutoring ENM rafforzato e legato al merito esecutivo (punteggi)
    Focus policyAccesso/avvio attivitàQualità dell’execution (SAL ordinati, cronoprogramma realistico, KPI)
Conclusioni

Resto al Sud 2.0 sposta il baricentro dagli incentivi diffusi alla disciplina dell’esecuzione. Platea selettiva, tutoring ENM, sportello rigoroso e conto vincolato alzano la qualità dei progetti e riducono il rischio: l’agevolazione diventa l’esito di una governance misurabile (SAL, coerenza camerale, tracciabilità).
Sul piano aziendale impone basi gestionali: pianificazione cassa, ordini, milestone e contratti fornitore; il conto vincolato limita il moral hazard e migliora bancabilità e tempi di delibera.
L’esclusione del circolante orienta verso investimenti “buoni”, ma richiede soluzioni ponte (garanzie, factoring, convenzioni su SAL).
La selettività attiva i giovani ma può lasciare fuori competenze over-35: servono mentoring e co-imprenditorialità.
Per le banche, indicatori standardizzati permettono rating più rapidi e più leverage privato.
In sintesi: meno rendita, più accountability. Se credito, PA e imprese allineano metriche e tempi, l’impatto sarà strutturale; altrimenti resterà parziale.

Autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna in alto