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Rumori notturni molesti: tutele civili e regole condominiali

Norme civilistiche e condominiali per difendersi dai rumori notturni molesti

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La disciplina civilistica delle immissioni sonore

Il quadro normativo di riferimento per i rumori notturni molesti trova il suo fondamento nell’art. 844 c.c. che disciplina le immissioni tra fondi vicini. Tale norma stabilisce che il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di rumore derivanti dal fondo del vicino, purché non superino la normale tollerabilità, avuto riguardo alla condizione dei luoghi. La giurisprudenza ha chiarito che il concetto di “normale tollerabilità” non è assoluto ma relativo alle specifiche circostanze ambientali.

Pertanto, i rumori notturni che risultano essere molesti, assumono particolare rilevanza quando si verificano nelle ore destinate al riposo. La valutazione deve considerare il rumore di fondo ambientale, applicando il criterio differenziale dei 3 decibel, come confermato di recente da varie pronunce di merito, tra cui il Tribunale di Napoli con la sentenza n. 604/2025.

I regolamenti condominiali rappresentano uno strumento di tutela spesso più rigoroso rispetto alla disciplina codicistica generale. L’articolo 1138 del Codice civile prevede che il regolamento condominiale contenga le norme circa l’uso delle cose comuni e la tutela del decoro dell’edificio.

Tutele e rimedi disponibili

Le vittime di rumori notturni molesti dispongono di diversi strumenti di tutela, sia in ambito civile che penale. Nello specifico sul piano civilistico, è possibile agire per ottenere la cessazione delle immissioni illecite e il risarcimento dei danni subiti.

La giurisprudenza di legittimità ha chiarito che il risarcimento può comprendere la mancata percezione dei redditi da locazione conseguente al recesso anticipato del conduttore causalmente collegato alle immissioni. Il danno non patrimoniale conseguente alle immissioni illecite, pur non sussistendo in re ipsa, può essere provato anche mediante presunzioni semplici, prescindendo dall’accertamento di un danno biologico documentato. Come precisato dalla giurisprudenza, le immissioni rumorose intollerabili ledono il diritto costituzionalmente garantito al normale svolgimento della vita familiare all’interno della propria abitazione. In ambito penale, la querela per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone può essere presentata quando sussistano i requisiti di diffusione delle emissioni sonore che superino il limite di tollerabilità (3 decibel). Tuttavia, è importante sottolineare che l’azione penale richiede la dimostrazione dell’idoneità dei rumori ad arrecare disturbo ad una pluralità di persone, non limitandosi al singolo soggetto leso.

Considerazioni conclusive

La disciplina dei rumori notturni molesti rappresenta un equilibrio delicato tra il diritto di proprietà e il diritto al riposo, richiedendo un’applicazione attenta e contestualizzata delle norme vigenti.

Pertanto, la valutazione dei rumori notturni molesti deve sempre considerare le specifiche circostanze del caso concreto, l’orario di produzione delle emissioni, le caratteristiche ambientali del luogo e la presenza di eventuali disposizioni regolamentari più restrittive. Solo tale analisi è possibile garantire un’adeguata tutela del diritto al riposo notturno, bilanciando le varie esigenze sempre nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza dell’ordinamento giuridico italiano.

 

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