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Compenso avvocato – procedimento di verificazione

Compenso avvocato criteri verifica immagine del giudice in un'aula di tribunale mentre esamina un dossier legale

La natura contenziosa del procedimento di verifica del passivo

Il procedimento di verifica del passivo non è riconducibile né allo schema dei procedimenti di volontaria giurisdizione di cui agli artt. 737 ss. c.p.c. né, a maggior ragione, al procedimento per dichiarazione di fallimento, avente natura dichiaratamente camerale. Esso è, infatti, attualmente strutturato come un vero e proprio processo contenzioso a cognizione sommaria, nel quale il giudice delegato ed il curatore assumono ruoli molto diversi rispetto alla disciplina previgente, in ossequio ai principi costituzionali del giusto processo e dell’effettività della tutela giurisdizionale.

Il ruolo del giudice delegato e del curatore fallimentare

Più precisamente, il giudice delegato riveste la posizione di terzo ed imparziale risolutore di conflitti, chiamato a decidere sulle domande di insinuazione al passivo mediante poteri cognitori e decisori strettamente correlati al materiale probatorio offerto ed alle conclusioni ed eccezioni formulate dalle parti; il curatore partecipa al giudizio in veste di vera e propria parte processuale, sia pure in posizione di terzietà rispetto al fallito, essendo le sue funzioni volte alla tutela dell’interesse generalizzato ed indifferenziato della massa dei creditori. Ne discende che il procedimento di verificazione.

Il compenso dell’avvocato: criteri di liquidazione

Dalla configurazione del procedimento di verifica come processo contenzioso discende che nella liquidazione giudiziale del compenso del difensore, che abbia rappresentato la parte nel detto procedimento, deve essere determinato secondo i parametri previsti per i giudizi ordinari e sommari di cognizione innanzi al tribunale, tenendo conto delle quattro fasi previsti dalla tariffa, ovviamente nei limiti in cui esse siano configurabili in relazione al procedimento di verificazione ed al suo concreto svolgimento.

L’impatto del D.M. 147/2022 sulla determinazione del compenso

Conferma dell’approdo ermeneutico è desumibile dalla circostanza che il D.M. 13.8.2022, n. 147 ha modificato il D.M. 10.3.2014, n. 55, introducendo la tabella 20 bis dedicata alla commisurazione del compenso nel procedimento di accertamento del passivo nel fallimento e nella liquidazione giudiziale

 

Il principio della Cassazione: quando si applicano le tariffe ordinarie

In applicazione degli esposti principi la Suprema Corte ha cassato con rinvio il decreto impugnato, che aveva liquidato il compenso dell’avvocato per le prestazioni professionali rese nel procedimento di verifica del passivo applicando la tariffa relativa procedimento per dichiarazione di fallimento in luogo di quella per il giudizio ordinario e sommario di cognizione innanzi al tribunale, coerente alla natura del giudizio.

Conclusioni: conseguenze pratiche per i professionisti legali

La sentenza in esame chiarisce definitivamente il regime tariffario applicabile agli avvocati nel procedimento di verifica del passivo, evitando erronee applicazioni della normativa e garantendo il riconoscimento del compenso secondo criteri corretti e coerenti con la natura del giudizio contenzioso

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