La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 26248/2024, ha ribadito che la mancata prudente valutazione del merito creditizio da parte della banca può comportare la nullità del contratto di mutuo ex art. 1418 c.c., soprattutto quando il finanziamento è concesso a soggetti in evidente stato di insolvenza. Principi chiave della decisione: Obbligo di diligenza qualificata: a sentenza sottolinea come, anche nel contesto del "Decreto Liquidità" (D.L. 23/2020), le banche siano tenute a rispettare i principi di sana e prudente gestione del credito. Il finanziamento concesso durante l'emergenza Covid-19, seppur garantito al 100% dal Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, non esime la banca dall'effettuare una valutazione accurata del merito creditizio del richiedente. Infatti, l'art. 1176 co. 2 c.c. prevede che il comportamento di un operatore qualificato, come una banca debba rispettare standard di diligenza superiore, che comprendono un'attenta istruttoria sul merito creditizio. La mancata verifica delle condizioni economiche del cliente può portare a considerare il mutuo nullo per contrarietà a norme imperative, in quanto viola gli obblighi di valutazione del rischio e prudenza bancaria. Non sufficiente l'automatismo della garanzia statale: Il fatto che il finanziamento sia garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI non significa che le banche possano procedere all'erogazione senza alcuna verifica. Le banche sono difatti chiamate a valutare se il beneficiario sia in grado di onorare il debito; inoltre, l'automatismo della garanzia non annulla l'obbligo di verificare l'assenza di esposizioni deteriorate e di rispettare le ordinarie prassi di controllo per il rischio di credito. FAQ: Che cosa comporta la nullità del mutuo? La nullità implica l'inefficacia del contratto, privandolo di effetti giuridici sin dall'origine. Quali sono i rischi per la banca? Oltre alla nullità del contratto, la banca può essere chiamata a rispondere per il danno subito dalla società e dai creditori.