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DOMANDA DI CONCORDATO IN PENDENZA DI LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE: RISPETTO DEI TERMINI PER EVITARE DECADENZE

Concordato e liquidazione giudiziale: quando il rispetto dei termini diventa decisivo per evitare la decadenza.

Il Tribunale di Brescia ribadisce che la domanda di concordato, quando è già pendente una liquidazione giudiziale, deve essere presentata entro tempi specifici, pena la decadenza del diritto. Esiste una deroga per imprenditori che, a seguito di trattative negoziate, dimostrano serietà e buona fede, ottenendo così un’estensione di 60 giorni. Questa sentenza rappresenta un chiarimento cruciale per chi intende accedere a strumenti di regolazione della crisi.

Il Tribunale di Brescia, con la sentenza n. 256 del 9 luglio 2024, ha confermato l'obbligo di rispettare i tempi previsti per la presentazione della domanda di concordato, nel caso sia pendente una domanda di liquidazione giudiziale. Secondo quanto stabilito dall’art. 40, comma 10, del CCII, la domanda di accesso a uno strumento di regolazione della crisi deve essere presentata entro la prima udienza se è in corso un procedimento di liquidazione giudiziale, avviato da un soggetto diverso dal debitore. Se la domanda non viene depositata entro questo termine, si rischia la decadenza. La sentenza ha chiarito che, secondo legge, esiste una deroga a tale decadenza. Infatti, se l'imprenditore ha avviato una composizione negoziata e, all’esito delle trattative, intende utilizzare i risultati per accedere a uno strumento di regolazione della crisi, ha ulteriori 60 giorni dalla comunicazione prevista dall’art. 17, comma 8, CCII per presentare la domanda. Nel caso di specie, tuttavia, tale deroga non è stata concessa avendo verificato in concreto l’utilizzo dilatorio dello strumento della composizione negoziata, atteso che “lo stesso Esperto non ha dato avvio alle trattative ed ha reso parere negativo nell'ambito del procedimento per la conferma delle misure protettive richieste” avendo, invece, l'imprenditore condotto delle trattative, sotto l’ombrello protettivo della procedura, ma in modo del tutto autonomo e dunque senza il coinvolgimento dell'Esperto Cosa significa questo per le imprese in difficoltà? La norma premia quegli imprenditori che, operando in buona fede, correttezza e trasparenza durante il percorso di composizione negoziata, intendono sfruttare il frutto delle trattative per superare la crisi. La possibilità di beneficiare di un’estensione dei termini serve a sostenere chi ha intrapreso questo cammino con serietà e responsabilità all'interno della composizione negoziata. In sintesi gli imprenditori devono muoversi con celerità e precisione, ma possono contare su una deroga nei casi in cui le trattative negoziate si concludano con successo. Questa sentenza fornisce ulteriore chiarezza per chi intende percorrere la strada del concordato minore, garantendo un approccio che premi la serietà e la buona fede.

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