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L’ azione surrogatoria ed i suoi presupposti

Azione surrogatoria e riduzione per legittimario escluso secondo l’ultima ordinanza della Cassazione n. 23/2025 a cura di Erika Marrese

Surrogatoria e riduzione ereditaria

La Cassazione, con l'ordinanza n. 23/2025, ha sollevato due questioni fondamentali riguardanti l’azione surrogatoria e la riduzione ereditaria.

Il caso da cui trae origine l’ordinanza della cassazione è riferibile ad un contesto di disputa testamentaria e contesa ereditaria tra diversi membri della famiglia del defunto, incentrato sulla validità di due testamenti contrapposti. Un creditore, vantando un credito verso uno degli eredi, ha chiesto di esercitare l’azione surrogatoria per tutelare i propri interessi, proponendo in tal modo una azione di riduzione per lesione della legittima contro un testamento che escludeva il suo debitore dall’eredità.

 

Il caso e l’intervento della Cassazione

L’ordinanza n. 23/2025 della Cassazione affronta due temi centrali: l’azione surrogatoria e la riduzione ereditaria. Il contenzioso nasce da una controversia tra eredi, fondata su due testamenti contrapposti. In questo contesto, un creditore ha invocato l’azione surrogatoria proponendo la riduzione per lesione della legittima, poiché il suo debitore era stato escluso dall’eredità. In primo grado, la Corte d’Appello ha respinto la richiesta, rilevando che il debitore si era costituito (seppure tardivamente) e dunque non poteva considerarsi completamente inerte. Tuttavia, la Cassazione propone una lettura evolutiva dell’art. 2900 c.c., introducendo il concetto di “trascuratezza” come condotta non pienamente diligente. Questo approccio, più flessibile rispetto alla rigida nozione di inerzia, consente di riconoscere tutela anche in presenza di azioni parziali o inefficaci da parte del debitore. Di conseguenza, l’ordinanza apre un’importante riflessione sistematica sull’estensione degli strumenti di tutela del creditore in materia successoria.

Trascuratezza e tutela del creditore pretermesso

Secondo la Suprema Corte, un’attività meramente formale da parte del debitore – priva di effetti concreti – non basta ad escludere la surrogazione. In tal senso, il parametro della trascuratezza si rivela più adatto a valutare l’effettiva inerzia o inefficienza nella tutela patrimoniale. Come già evidenziato nella sentenza n. 16623/2019, l’azione surrogatoria non richiede necessariamente l’inerzia assoluta del debitore: può infatti attivarsi anche quando la sua condotta sia manifestamente insufficiente a proteggere i creditori. Inoltre, la Corte pone attenzione sull’art. 524 c.c., valutando se possa applicarsi anche al legittimario pretermesso. Un tale approccio permetterebbe di superare l’attuale necessità del doppio passaggio – revocatoria e surrogatoria – offrendo un rimedio più snello ed efficace. D’altra parte, una simile evoluzione interpretativa rafforzerebbe la sinergia tra surrogatoria e riduzione ereditaria, consolidando la tutela dei creditori in ambito successorio.

Conclusione

L’ordinanza n. 23/2025 della Cassazione segna un momento cruciale nell’evoluzione interpretativa dell’azione surrogatoria e riduzione ereditaria. Rimettendo alle Sezioni Unite due questioni sostanziali, la Corte invita a superare una lettura restrittiva dell’inerzia del debitore, introducendo un parametro più dinamico basato sulla trascuratezza. Inoltre, la possibilità di estendere l’applicabilità dell’art. 524 c.c. al legittimario pretermesso apre la strada a un sistema di garanzie più efficace e diretto per i creditori. Pertanto, qualora le Sezioni Unite dovessero accogliere tali orientamenti, si assisterebbe a un rafforzamento dell’interazione tra surrogatoria e riduzione ereditaria, con importanti ricadute sia sulla prassi giudiziaria sia sul piano della certezza del diritto in materia successoria. In definitiva, il provvedimento si configura come un potenziale punto di svolta per la tutela dei creditori nel quadro della successione ereditaria.

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