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Illustrazione sul potere del marchio con simbolo ™ e braccio stilizzato a rappresentare la forza economica del brand.

Royalties marchi: regime fiscale per privati ed enti non commerciali

Le modifiche all’art. 177, TUIR del d.lgs. 192/2024 di revisione all’IRES in vigore dal 1.1.2025 rendono più flessibile la creazione di holding di famiglia per partecipazioni inferiori al 50%.

responsabilità dell'appaltatore vizi opera

La responsabilità dell’appaltatore: onere della prova, limiti ed esenzioni

la responsabilità dell'appaltatore in caso di vizi dell'opera, esplorando le esenzioni legate al dissenso rispetto alle istruzioni del committente. Il caso della Cassazione evidenzia i principi fondamentali.

Postazione di lavoro professionale per la gestione di uno schema di atto tributario

Schema di atto tributario: diritti, tempi e scelte del contribuente

Le modifiche all’art. 177, TUIR del d.lgs. 192/2024 di revisione all’IRES in vigore dal 1.1.2025 rendono più flessibile la creazione di holding di famiglia per partecipazioni inferiori al 50%.

Frodi carosello onere prova

Frodi carosello e onere della prova

La Cass. civ., Sez. V, sent. n. 9160/2025 ha confermato che, in caso di frodi carosello IVA, l’onere di provare la buona fede grava sul contribuente, anche in presenza di assoluzione penale per difetto di prova.

La Cassazione censura la Corte d’Appello per carenze motivazionali sulla bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, disponendo un nuovo esame del caso.

Bancarotta fraudolenta da motivare

La Cassazione (censura la Corte d’Appello per carenze motivazionali sulla bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, disponendo un nuovo esame del caso.

riqualificazione reato prescritto civili

Riqualificazione reato prescritto e decisione effetti civili

La Cassazione ribadisce: se un reato è riqualificato e poi dichiarato prescritto, il giudice deve decidere sulla responsabilità ai soli effetti civili ex art. 578 c.p.p.

Doveri di probità e dignità

L’Avvocato e i doveri di probità, dignità e decoro privato

L'Avvocato deve osservare i doveri di probità, dignità e decoro anche nella vita privata, influenzando la sua immagine e la professione, come stabilito dalla Legge e dal Codice Deontologico.

Sanità accreditata e concorrenza SSN: il rinvio alla Corte di Giustizia UE sul budget

Sanità accreditata e concorrenza: il rinvio alla Corte di Giustizia UE

Il Giudice Amministrativo ha sollevato un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE sulla conformità al diritto europeo del sistema di assegnazione dei budget sanitari accreditati.

Surrogatoria e riduzione ereditaria

L’ azione surrogatoria ed i suoi presupposti

La Cassazione rimette alle Sezioni Unite due questioni centrali sulla surrogatoria e riduzione ereditaria: i presupposti dell'azione e la tutela dei creditori esclusi.

abusivo frazionamento del credito

Abusivo frazionamento del credito

Le Sezioni Unite della Cassazione ridefiniscono l’abusivo frazionamento del credito, bilanciando il divieto di abuso dell’azione con la tutela del diritto del creditore.

Stretta di mano tra due persone a simboleggiare un accordo contrattuale parziale

Recesso da preliminare con plurimi venditori: limiti ed effetti

La Cassazione n. 2967/2025 chiarisce che il recesso dal preliminare di cessione quote è valido tra firmatari, anche senza l’adesione di tutti i venditori, con effetti soggettivamente limitati.

La valutazione della lista clienti

Nell’ambito di una procedura concorsuale può rendersi necessaria una perizia estimativa dei beni, inclusi quelli intangibili, come ad esempio la lista clienti, per l’avvio di gare competitive.

mancata verifica merito creditizio

Mancata verifica del merito creditizio e sovraindebitamento

Il Tribunale di Nola esclude il creditore dalla contestazione dell’omologa per mancata verifica del merito creditizio, applicando la sanzione prevista dall’art. 69 CCII.

Concordato minore impresa cancellata

Concordato minore impresa cancellata

Il Tribunale di Bari ha ammesso l’accesso al concordato minore per l’imprenditore individuale cancellato dal Registro Imprese, ritenendolo ancora soggetto legittimato a ristrutturarsi.

corte costituzionale tassazione trasparenza

Corte Costituzionale: S.a.s., legittima la tassazione per trasparenza.

Con l’ordinanza 50/2025, la Consulta respinge la questione sollevata dalla CGT di Udine: l’imputazione dei redditi per trasparenza agli accomandanti è coerente con i principi costituzionali.

Frodi carosello onere prova

Frodi carosello e onere della prova

La Cass. civ., Sez. V, sent. n. 9160/2025 ha confermato che, in caso di frodi carosello IVA, l’onere di provare la buona fede grava sul contribuente, anche in presenza di assoluzione penale per difetto di prova.

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Opponibilità del compenso in assenza di data certa

Una scrittura privata che stabilisce il compenso, ma priva di data certa ai sensi dell’art. 2704 c.c., non è opponibile alla liquidazione giudiziale, come stabilito dal Tribunale.

La valutazione della lista clienti

Nell’ambito di una procedura concorsuale può rendersi necessaria una perizia estimativa dei beni, inclusi quelli intangibili, come ad esempio la lista clienti, per l’avvio di gare competitive.

documentazione revisione fulcro Trasparenza

La responsabilità del Revisore nella predisposizione della documentazione ai sensi dell’ ISA 230

L’articolo analizza il principio ISA 230, che disciplina la responsabilità del revisore nella predisposizione della documentazione di revisione, evidenziandone le finalità, i contenuti essenziali, gli obblighi normativi e le conseguenze derivanti da carenze documentali.

Continuità indiretta e valutazioni di congruità dell’affitto d’azienda

Continuità indiretta e valutazioni di congruità dell’affitto d’azienda

L’affitto d’azienda nel concordato preventivo e nella liquidazione giudiziale tutela creditori e occupazione, ma richiede stime di congruità razionali e indipendenti.

I tributi locali nelle aziende sottoposte a sequestro o confisca

L’articolo esamina il regime dei tributi locali applicabili ai beni e alle aziende sottoposti a sequestro o confisca, analizzando obblighi, sospensioni ed esenzioni fiscali in capo all’amministratore giudiziario alla luce del Codice Antimafia e della normativa tributaria.

Illustrazione sul potere del marchio con simbolo ™ e braccio stilizzato a rappresentare la forza economica del brand.

Royalties marchi: regime fiscale per privati ed enti non commerciali

Le modifiche all’art. 177, TUIR del d.lgs. 192/2024 di revisione all’IRES in vigore dal 1.1.2025 rendono più flessibile la creazione di holding di famiglia per partecipazioni inferiori al 50%.

La disapplicazione dell’art. 101, co. 6, l. fall. nel concorso fallimentare avente ad oggetto il recupero di aiuti di Stato: nota a Cass., Sez. I, 11 aprile 2025, n. 9451

A cura di Marco Cavaliere 1. Premessa La pronuncia della Corte di Cassazione, Sez. I Civile, n. 9451/2025, si colloca nel solco della giurisprudenza nazionale e unionale che riconosce il primato del diritto dell’Unione Europea anche in sede di accertamento dello stato passivo fallimentare. Con tale ordinanza, la Suprema Corte affronta il tema della compatibilità tra la disciplina nazionale dei termini per la presentazione delle domande tardive di ammissione al passivo e l’esigenza, imposta dal diritto sovranazionale, di assicurare l’effettività del recupero di aiuti di Stato dichiarati incompatibili con il mercato interno dalla Commissione europea. 2. I fatti e la ratio decidendi Il caso trae origine dal rigetto, da parte del Tribunale di Venezia, della domanda di insinuazione al passivo presentata dall’INPS per un credito derivante dalla restituzione di sgravi contributivi qualificati come aiuti di Stato illegittimi ai sensi della decisione della Commissione 2000/394/CE. Il Giudice Delegato e il Tribunale avevano ritenuto la domanda inammissibile per tardività, ai sensi dell’art. 101, comma 6, L. fall., in quanto proposta successivamente all’esaurimento del procedimento di formazione dello stato passivo. La Corte di Cassazione ha censurato tale interpretazione, valorizzando i principi di effettività e leale collaborazione, sanciti dall’art. 4, par. 3, TUE, in forza dei quali il giudice nazionale, chiamato ad applicare il diritto dell’Unione, deve disapplicare ogni norma interna che costituisca un ostacolo alla piena efficacia del diritto europeo. La Corte, richiamando anche l’art. 14 del Reg. (UE) 2015/1589 e la giurisprudenza della CGUE (in particolare la sentenza Lucchini, C-119/05), afferma che il diritto dell’Unione osta all’applicazione di una norma interna che, pur astrattamente legittima, si traduca in una preclusione sostanziale al soddisfacimento dell’obbligo di recupero imposto da una decisione vincolante della Commissione. 3. Il principio di effettività e la permeabilità della disciplina concorsuale Nella motivazione si legge un implicito superamento del dogma dell’intangibilità dei termini decadenziali in ambito concorsuale, a favore di una lettura sistemica della procedura fallimentare conforme ai principi del diritto eurounitario. La Suprema Corte valorizza la funzione teleologica dell’azione di recupero degli aiuti di Stato, qualificandola come autonoma rispetto alla pretesa fiscale e sottratta, pertanto, al regime decadenziale ordinario, ove questo contrasti con l’effettività del rimedio. Tale impostazione richiama la distinzione concettuale tra regole di ordine processuale e norme imperative sovranazionali: queste ultime, in virtù del principio del primato, impongono al giudice nazionale un obbligo di conformazione anche in via di disapplicazione d’ufficio, secondo l’insegnamento di Simmenthal (C-106/77) e Factortame (C-213/89). 4. Implicazioni sistematiche e riflessioni conclusive La decisione in esame segna un ulteriore passo nella direzione di una “europeizzazione” delle procedure concorsuali nazionali, che dovranno essere intese come strumenti non autoreferenziali, bensì permeabili agli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione. Essa impone, altresì, una riflessione critica sulla tenuta del principio della concentrazione delle operazioni di accertamento del passivo, che può risultare recessivo quando si tratta di dare attuazione ad obblighi derivanti da decisioni vincolanti dell’organo esecutivo dell’Unione. L’ordinanza n. 9451/2025 si caratterizza dunque per una chiara funzione nomofilattica e per l’affermazione, netta, dell’obbligo del giudice fallimentare di operare una disapplicazione selettiva della normativa processuale interna che si ponga in contrasto con la necessità di garantire la diretta efficacia del diritto europeo, rafforzando un orientamento giurisprudenziale che si salda con i più recenti approdi della Corte costituzionale e della giurisprudenza della CGUE in materia di tutela della concorrenza e recupero degli aiuti di Stato. 5. Principio di diritto «Nel giudizio di accertamento dello stato passivo fallimentare, il giudice preposto alla trattazione di una domanda di ammissione di un credito per il recupero di aiuti di Stato conseguente a una decisione della Commissione europea relativa a somme ottenute dall’imprenditore fallito sulla base di una normativa nazionale confliggente con i principi eurounitari in materia di concorrenza è tenuto, in virtù dei canoni di effettività e di leale collaborazione, a disapplicare l’art. 101, comma 6, L. fall., quando tale norma venga a costituire ostacolo o impedimento al perseguimento in concreto del risultato imposto dal diritto comunitario».

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